Una delle particolarità del Duomo di Narni è la presenza di due navate anziché una: la navata di destra prosegue con quella nata per inglobare nell’edificio principale, il luogo più sacro della città di Narnia, il Sacello di Giovenale e Cassio.
La navata destra, la quarta navata e il Sacello di San Giovenale
Visitando le due navate di destra non si può non ammirare, in primis, la Fonte Battesimale, opera dei Maestri Lombardi del 1506 fatto costruire dal vescovo Gormaz, posta all’interno della Cappella dell’Università dei Muratori costruita sul lato destro del portico.
Nella controfacciata, in una nicchia una Madonna con Bambino del Maestro di Narni del 1409, poi il primo altare, che era un tempo dei Conti Mancinelli con sepolcro di famiglia ora demolito, presenta un dipinto del XVII secolo di scuola romana rappresentante San Carlo Borromeo.
Di fianco, l’Altare di San Rocco costruito nel XVII manomettendo il precedente Sepolcro del Vescovo Carlo Boccardo, di cui rimangono alcune decorazione e una statua mutila, con la statua del Santo un tempo conservata nella Cappella dei Muratori.
L'antica Cappella rinascimentale del SS. Sacramento
Segue poi l’antica Cappella del SS. Sacramento col suo arco trionfale scolpito importante e imponente testimonianza di arte rinascimentale.
Interessanti i due pilastri scolpiti, con capitelli che a loro volta sostengono una cornice di bassorilievi e festoni. Il timpano sovrastante reca al centro il simbolo dell’Eucaristia, sorretto da due angeli e, in basso, due medaglioni con immagini di Mosè e di David.
Avanti alla Cappella si eleva un secondo arco trionfale in pietra istoriata, solenne per il suo slancio e la sua imponenza.
Nelle facce interne del pilastri si notano dodici bassorilievi, raffiguranti simboli eucaristici e fregi decorativi di fine fattura. la volta dell’arco, come la volta della Cappella, è decorata con riquadri di pietra con al centro scolpita una rosa.
L’esterno dell’arco della Cappella ripete il motivo dell’arco trionfale: pilastri, ornati di motivi floreali, timpano con l’immagine di Dio Padre, medaglioni in alto con immagini di Elia e di Giona.
L’interno della Cappella è costituito da due piccole absidi ornate di panneggio, con la volta decorata di affreschi seicenteschi. Nella piccola abside centrale è posto il tabernacolo, anch’esso di pietra scolpita secondo il disegno classico dell’epoca.
Dai saggi fatti per un tentativo di restauro si può osservare come la scultura fosse decorata ad oro su fondo dipinto con magnifico riflesso di turchese che ci riporta alle terrecotte del Della Robbia.
Un notevole tratto di pavimento alessandrino completa la nobiltà della Cappella che, dal lato architettonico, può essere considerata uno dei più bei monumenti rinascimentali lombardi che si trovi in Umbria.
Il Sacello di San Giovenale e Cassio
Si giunge poi al Sacello di San Giovenale e Cassio che è, senza dubbio, il monumento più importante che precedette e sopravvisse ai secoli romanici anche se, per via della sua importanza, subì diversi rimaneggiamenti che hanno modificato sia la facciata che parte dell’interno.
È ipotizzabile che la storia stessa del Duomo di Narni inizi in occasione della morte del primo vescovo Giovenale il 3 maggio del 376 d.C., dalla sua sepoltura proprio a ridosso delle mura romane dove poi venne eretta, secondo una recente tesi all’epoca del vescovo Cassio nel VI secolo, questa struttura a sua memoria e dove vollero essere sepolti i vescovi successivi della città.
È possibile supporre che il santuario crebbe a tal punto di importanza da assumere l’aspetto di una piccola basilica.
La facciata del sacello e il Cristo in trono
L’assetto attuale del sacello risulta da lavori in gran parte effettuati nel corso del XV secolo, quando la quarta navata fu sistemata con lo scopo di accogliere alcune cappelle funerarie: la Cappella Eroli; la Cappella del vescovo Boccardo: e la cappella del SS. Sacramento dei Maestri lombardi nel 1499.
Fu in questa fase che venne realizzata una nuova facciata, oggi non di facile interpretazione, con materiali di spoglio della Cattedrale romanica.
Il mosaico col Cristo in trono attorniato da affreschi con San Giovenale, San Pietro, San Benedetto e due Sante e databile secondo recenti studi del XII secolo, domina dall’alto l’attuale facciata. Di fianco la colonna ancora in situ è in parte coperta da due strati di affreschi, di cui quello visibile è sicuramente del secolo XV della Scuola del Maestro di Narni, 1409. Di particolare interesse anche gli affreschi della vita di San Giovenale.
Centrale, sopra il portale, l’epigrafe dedicata a San Cassio Fausta, con due agnelli tendenti alla croce, è datata 30 giugno 558.
Due statue del secolo XV sono sistemate sul fronte: nella nicchia di destra la statua della Pietà; in quella di sinistra la statua di San Giovenale.
Più in alto, un dipinto del XVI secolo che raffigura San Cassio.
L'interno del sacello
All’interno del sacello, sulla sinistra dell’altare, si riconosce la grotticella col sarcofago di arenaria, non anteriore al secolo VIII secolo, in cui fu composto il corpo del Santo quando fu riportato a Narni a seguito del trafugamento da parte di Adalberto I di Toscana, che nel 878 porto i resti a Lucca nella Chiesa di San Frediano.
Questa grotticella fu occultata alla fine del IX secolo e fu riscoperta solo il 16 aprile 1642, quando il vescovo Giampaolo Bocciarelli ritrovò le sacre spoglie e diede avvio ai lavori del nuovo Altare maggiore, la Confessione e la Cripta.
All’interno, si riconoscono tracce delle colonne di cui fu ornato, trasformandolo quasi in piccola basilica, quando fu annesso al Duomo e le iscrizioni relative ad altri vescovi.
Tracce di lavori e di apporti di epoche diverse sono evidenti: basti l’altare della seconda metà del secolo XVII col sovrapposto paliotto, databile alla metà del Quattrocento.
Interessante il pavimento realizzato col riuso in diversi frammenti di una pavimentazione precedente di fattura cosmatesca.
Dopo la ricognizione del 1642 delle reliquie di san Giovenale e la loro traslazione sotto l’altare maggiore, il Capitolo e la Cittadinanza decretarono la costruzione del nuovo altare della Confessione, che fu completato solo nei primi anni del 1700.
La Cappella dedicata alla Madonna del Ponte, già Cappella Eroli
Proseguendo, si incontra la Cappella dedicata alla Madonna del Ponte, già Cappella del Crocifisso e ancor prima Cappella Eroli.
Di fronte a questa Cappella, si può osservare una tavola a tempera del senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta del 1470: la Pala di San Giovenale.
Sotto viene custodita un’asta che faceva parte del “portanale” o “baldacchino” tramite il quale furono riportate a Narni le reliquie del Santo trafugate nel IX secolo.
La nuova Cappella del SS. Sacramento
La Nuova Cappella del SS. Sacramento, posta dopo la meravigliosa Cappella della Beata Lucia, è stata edificata nel ‘700.
Merita particolare attenzione l’affresco – sulla sinistra – raffigurante la Pietà tra i santi Francesco e Sebastiano del secolo XV attribuito al folignate Pierantonio Mezzastris che fu molto attivo nella seconda metà del ‘400 a Narni e nelle altre città dell’Umbria, lasciando molti lavori nella Chiesa di san Girolamo, come in San Domenico.
Nel lato destro, è posta una pala d’altare del XVIII secolo di autore ignoto, raffigurante san Filippo Neri.
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Cattedrale di San Giovenale
Piazza Cavour – 05035 Narni TR
Orari di apertura:
- dalle 8.00 alle 12.30
- dalle 15.30 alle 19.00
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