Posto su una rupe a sentinella, con la sua antichissima torre quadrata, della valle del Tevere, San Vito è un caratteristico borgo immerso nel verde di uliveti e lecci (lecini in gergo locale).
Il borgo di San Vito di Narni.
Il primo nucleo si formò nell’Alto medioevo attorno alla torre di vedetta eretta nel I sec. d.C., probabilmente una delle trentadue citate da Svetonio e fatte erigere sotto Marco Aurelio lungo la dorsale appenninica e la valle del Tevere.
La prima attestazione relativa alla Curti Sancti Viti risale, invece, a un documento del Regesto Farfense datato 1036.
Già dal Duecento cadde sotto l’influenza di Narni e aveva obbligo di onore e reverenza per la Festa di San Giovenale. Nel 1279 il castello passò dagli Annibaldi alla famiglia Scotti che ne ebbe il controllo, con alterne fortune, per quasi seicento anni.
L’Ottocento, infine, vide l’arrivo della potente famiglia romana dei conti Ruiz De Cardenas.
Cosa vedere nel centro storico e nei dintorni.
Il centro storico è un piccolo gioiello, sia per la sua conformazione architettonica a fortezza circolare, sia per la sua posizione elevata e dominante sulla sottostante piana del Tevere, tra Orte, Otricoli e Magliano Sabina con una campagna di pregio e di alto valore ambientale e paesaggistico.
Al centro del castello la fortezza con due porte d’accesso con al centro la torre quadrata oggi splendida dimora storica denominata Castello del Tempovita.
Non esiste più l’antica parrocchia che era nel castello.
La nuova Chiesa di Santa Maria Annunziata e San Vito, edificata nei primi anni del ‘900, racconta la storia e la tradizionale forza degli abitanti che, grazie alla volontà del parroco don Carlo Checcucci di San Casciano Val di Pesa – che oggi vi riposa – la costruirono in onore del Patrono.
Nella piazza sottostante la chiesa, sulla sinistra, si vede un vecchio mulino del Seicento chiamato Monte del Grano, adibito sin dai primi anni Settanta a ristorante; al centro c’è il fontanile comunale in pietra, opera degli anni Cinquanta.
A sinistra del paese, una strada sterrata e pittoresca che si insinua tra due uliveti e si inoltra all’interno di un bosco secolare (detto I Lecini), custodisce la caratteristica Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata tra il 1774 e il 1777, e di proprietà privata. Sull’altare, oltre a numerosi ex voto, c’è una bella tela cinquecentesca della Vergine con Bambino. Nella cripta sono custodite le tombe dei conti Ruiz De Gardenas.
San Vito
San Vito – 05035, Narni
Il borgo si può visitare a piedi lasciando l’auto fuori dalle mura castellane.
Consigliamo di parcheggiare nei pressi della parrocchia.
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