La Chiesa dei Santi Maria Annunziata e Silvestro, con la sua originale struttura bipartita, sorge nel punto più alto dell’abitato di Taizzano.
La Chiesa di Taizzano dedicata ai Santi Maria Annunziata e Silvestro.
L’edificio, recentemente restaurato, è databile tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento.
Particolare la sua struttura a due navate, con la facciata con due ingressi anticipati da un pronao con tre arcate e vela.
Le opere custodite nella chiesa.
All’interno, alcuni capolavori, come:
- la tela della Madonna del Rosario attribuita a Michelangelo Braidi dipinta alla fine del Cinquecento, che oltre la composizione centrale presenta una cornice di 15 quadretti rappresentanti i misteri del Rosario;
- sempre del Cinquecento il notevole coro ligneo;
- del Settecento gli stucchi dell’abside, ove è raffigurata l’Annunciazione;
- sempre di Braidi, alla fine della sua produzione e la prematura morte, l’affresco nella terminazione della navata di destra;
- sul fianco della navata di destra, l’altare del Santissimo Sacramento, probabilmente opera dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo Terresani;
- l’acquasantiera del Seicento con sopra un Sant’Antonio Abate;
- sulla controfacciata una tela del 1650 raffigura San Procolo.
Chiesa dei SS Maria Annunziata e Silvestro
Via della Madonnella, 35, 05035 Taizzano TR
Tel. 0744 735213
La chiesa è in pieno centro storico.
Consigliamo di parcheggiare nei pressi dell’accesso al centro storico, presso il Belvedere in via degli Schioppi.
Scopri Narni.
Scopri con noi i luoghi di interesse più vicini a Taizzano.
Oppure scopri i punti di interesse di Narni e del suo territorio.
Itieli
Il meraviglioso castello di Itieli, immerso in un ambiente naturale e paesaggistico di notevole suggestione, sorge sul crinale di un monte a quasi 600 metri
Terre di Narnia
Castelli, borghi, abbazie ognuna con la propria storia, ognuna con le proprie tradizioni ma unite in un’unica orgogliosa terra, quella che compone le Terre di
Torre di Bufone
La torre che oggi si innalza solitaria sull’altura che domina il corso del Nera rappresenta l’unica sopravvivenza di quello che un tempo era il temuto